11 aprile 2015

Le girelle con l' uvetta e il rituale della colazione


La mia colazione è dolce: 
torte, biscotti, pane con burro e marmellata tuffati nel latte; 
ma è anche frutta fresca, spremute o succhi quando sono in viaggio.
Per quanto ultimamente abbia cambiato alcune mie abitudini alimentari, sostituendo (faticosamente) il caffè con l’orzo, il dolce della mattina resiste imperterrito, è la mia dose di buonumore giornaliera, è il piede giusto per iniziare la giornata.
La colazione durante la settimana è di corsa, al volo, quando la sveglia suona sono già in ritardo, 
si, lo so, potrei….ma non ce la faccio a svegliarmi prima, vince il letto uno a zero, con questo cambio di stagione poi... salgo in cucina, incarto 4 o 5 biscotti o una fetta di torta e corro in ufficio dove il primo buongiorno mi arriva direttamente dalla macchina del caffè mentre preparo il mio orzo. 
La colazione del fine settimana invece è tutta un altra storia, è quella in pigiama, senza orari, con ritmi bradipi, è quella che assaporo di più quando non ci sono gli impegni sportivi dei figli, è quella con il sottofondo delle campane, con un libro aperto davanti e se sono fortunata anche con un raggio di sole che illumina la cucina. 
Il rituale è preciso, meticoloso, lo potrei fare ad occhi chiusi.
Riscaldo il latte, fino a farlo traboccare, preparo l’orzo, apro la dispensa e inizio ad apparecchiare la tavola con tutto quello che mi trovo davanti e di riconducibile al dolce: marmellate, biscotti e torte preparate durante la settimana, burro, del pane abbrustolito, alla fine più che una colazione diventa un vero e proprio brunch.
La sensazione è quella di stare in vacanza, dove si perde la cognizione del tempo e il corpo si abitua piacevolmente a un ritmo più rilassante.  
Chissà, forse inconsciamente è proprio quello che ricerco, la colazione dei giorni del mare, apparecchiata sotto i pini del giardino, quando ancora le vacanze si facevano in due, tre famiglie stipate in una sola casa e il giardino diventava una sala da pranzo capace di contenerci tutti durante i pasti della giornata, 
non vi dico il dramma quando pioveva. La mattina a colazione sul tavolo oltre al pane fresco, la mamma ci faceva trovare le brioches, e la scelta spaziava dal classico cornetto, vuoto o ripieno di crema, la panciuta polacca con la marmellata di albicocche, ma la mia preferita era la girella con l’uvetta. Quell'enorme spirale avvolgente che mangiavo con una tecnica tutta mia, e che ancora oggi persiste quando me ne trovo una tra le mani. 
La prima cosa che mangio è l'uvetta visibile a occhio nudo, quella in superficie, in modo da addolcirmi tutta la bocca, così tanto per iniziare, dopodiché procedo a srotolarla, mangiando la pasta a piccoli morsi, inebriata dal profumo del burro e vaniglia che invade le narici. Ho voluto provare a farle, mettendo nell'impasto poco di tutto e sostituendo lo zucchero semolato con quello di canna, con un risultato unico in leggerezza e digeribilità, lasciando nell'interno la semplicità di una passata di burro, zucchero e uvetta, ma se preferisci puoi seguire lo stesso procedimento sostituendoli con della crema pasticcera.
Sul tavolo della colazione, tornano le girelle, non vedo l'ora di iniziare il mio rituale.



Ricetta: Colazione - Lievitati dolci
Porzioni: 15 girelle

Tempo di realizzazione: 1 ora
Tempo di riposo: 4 ore
Tempo di cottura: 30 minuti

Cosa ti occorre:
per il pan brioche
150g Farina 00
200g Farina manitoba
2 uova
60g burro
80g zucchero di canna
250g latte intero
14g lievito di birra
1 pizzico di sale
1/2 semi del baccello di vaniglia
per l’interno:
120g di uva passa
50g burro ammorbidito
80g zucchero di canna
per la copertura:
1tuorlo d’uovo
1 cucchiaio di latte










Come devi fare:
Sciogli il lievito di birra nel latte riscaldato, setaccia le farine.
Nella planetaria col gancio o dentro una ciotola grande, metti le farine con il latte e lievito e inizia a impastare, a bassa velocità per una decina di minuti.
Aggiungi lo zucchero e continua a impastare. 
Quando l’impasto è compatto aggiungi un pizzico di sale e le uova una alla volta,  facendole assorbire all’impasto.
Aggiungi il burro a piccole riprese, continuando a impastare in modo da farlo assorbire tutte le volte.
Quando l’impasto è incordato al gancio, cioè liscio e non troppo appiccicoso, fai un panetto e mettilo a riposo nel forno con la luce accesa, dentro una ciotola coperto con una pellicola  per un minino di 2/3 ore. 
Metti l’uvetta in ammollo in acqua fredda.
Quando è raddoppiato di volume, stendilo col matterello su un tavolo infarinato formando un rettangolo.
Spalma con una spatola 50g di burro ammorbidito, 80g di zucchero di canna e l’uvetta strizzata bene, su tutta la superficie.
Piega i due lati al centro e taglia con un coltello tutta la lunghezza.


Arrotola la brioche e taglia con un coltello ben affilato le girelle per 3 cm di spessore. 

Fodera due teglie con la carta da forno, posiziona le girelle ben distanziate tra loro e mettile in forno spento con la luce accesa a lievitare per un altra ora.

Trascorso il tempo, tira fuori le teglie, e accendi il forno a 180°.
Sbatti il tuorlo con un po' di latte e spennella le girelle.
Inforna per circa 30 minuti o fin quando non saranno dorate in superficie.
Quando sono cotte, mettile a freddare sopra una gratella.
Si possono mantenere per una settimana sigillate dentro un sacchetto di plastica per alimenti.


4 commenti:

  1. Katia dolci e dolcetti11 aprile 2015 alle ore 14:27

    Come ti capisco !! La colazione del fine settimana è cosa sacra,
    e guai chi me la tocca....rigorosamente DOLCE.
    Bellissime foto e buonissime girelle

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  2. Sembra facile, ma davvero lo é ?
    domani mi metto subito all'opera, solo in casa non
    ho la farina manitoba, posso fare solo con la doppio zero ?
    Un abbraccio

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  3. Grazie Katia, sei gentilissima.
    Cara Letizia, la farina doppio 0 è una farina troppo debole
    per questo tipo di lievitato. Ti consiglio di comprare
    la farina manitoba. Poi fammi sapere come è andata, sono curiosa. Un abbraccio

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  4. E' questione di abitudine, io la colazione
    la preferisco fare al bar, ma se avessi sul tavolo
    della cucina delle
    girelle così invitandi, non so se rimarrei sempre
    della stessa opinione.
    Complimenti per il blog

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